Non passa giorno che su questo blog non si ricevano commenti di persone che sono vivamente interessate all’argomento delle detrazioni fiscali. E’ comprensibile, perché in un Paese in cui le tasse gravano pesantemente sul portafoglio di famiglie e aziende, il fatto di potere dedurre un quantum dai versamenti fiscali riempie l’animo di gioia.
La scadenza delle detrazioni in vigore fino a tutto giugno 2013 è stata così prorogata fino al 31 dicembre 2013 e, in alcuni casi, fino al dicembre 2014.
Il 6 giugno scorso, difatti, è entrato in vigore il Decreto n. 93, varato soltanto due giorni prima, che modifica il precedente testo di Legge e che, oltre ad allungare i termini del periodo in cui la detrazione è possibile, ne aumenta anche l’aliquota, spostandola dal 50% al 65% in ordine all’efficientamento energetico per singole unità immobiliari e fissando un massimo di spesa a 98.000 Euro. All’articolo 2 del succitato Decreto, si legge inoltre che per quanto riguarda il settore del terziario anche gli interventi sugli impianti di illuminazione sono da considerarsi detraibili.
Il pasticcio c’è, anche se non si vede. Innanzi tutto c’è da dire che nel testo originale erano stati esplicitamente scartati come detraibili gli interventi sulle pompe di calore, escludendo così un vasto mercato in crescita, che con l’efficientamento energetico si sposa bene, quanto si sposano bene le fonti rinnovabili. Le molteplici proteste di produttori e di installatori del settore hanno fatto sì che, in fase di revisione, si precisasse invece che anche le spese sostenute per acquistare le pompe di calore potevano essere conglobate nelle detrazioni.
Le proteste, al contrario, non sono valse per gli impianti fotovoltaici che già godevano del 50% di detrazione fiscale, in quanto ristrutturazione edile, e che ancora godono del 50% (e non del 65%) come se l’utilizzo di energia solare non contribuisca all’efficientamento energetico di uno stabile.
Come detto, dunque, anche gli impianti di illuminazione godono dei vantaggi di cui al Decreto 93/2013. E qui il pasticciaccio continua. Innanzi tutto non si capisce perchè ne debba beneficiare solo il settore terziario. Se una famiglia decide di sostituire le vecchie lampadine con luci a led, benchè faccia del bene al proprio portafoglio e all’intera comunità grazie al risparmio energetico, non viene premiata. In secondo luogo le detrazioni sono possibili soltanto se viene certificato da un professionista abilitato il raggiungimento di almeno il 20% di efficientamento.
Noi trattiamo abitualmente il led, quindi non ci viene difficile stabilire che l’efficientamento sulla singola lampada va da un minimo del 50% ad un massimo del 90%. Questo calcolo andrebbe bene e sarebbe molto semplice se il Decreto si fosse chiaramente espresso su quali siano gli elementi da prendere in considerazione.
La stessa Agenzia delle Entrate, su questo punto, offre risposte del tutto contrastanti. Prendiamo ad esempio un’azienda terziaria che utilizza pompe di calore per produrre energia termica. I consumi elettrici sono davvero alti e, forse per questo, quell’azienda si è dotata di un impianto fotovoltaico, che copra il suo fabbisogno di corrente elettrica. Se l’illuminazione di magazzini, fabbrica e uffici avviene mediante tubi fluorescenti (neon) da 150 centimetri cadauno, per cui la potenza espressa in watt è uguale a 58 cadauno, modificando semplicemente il tubo con i led possiamo abbassare la potenza di ciascun corpo illuminante fino a 20 watt. Abbiamo dunque raggiunto un risparmio energetico pari al 65,5% sui singoli elementi sostituiti. E’ però chiaro che se raffrontiamo questa percentuale con i consumi necessari al termico, questo rapporto si abbatte pesantemente.
Io non credo che ci sia malafede in chi scrive le nostre Leggi, anche se spesso le lobbies la fanno da padrone, ma è certo che la praticità non è di casa.
Lorenzo Lo Vecchio
Caro Lorenzo, ti leggo da pochi giorni e ti ringrazio per il contributo che dai.
A proposito di LED io non ho ancora capito tante cosa, le basilari sono queste:
1- quali detrazioni può usufruire un’intervento sull’illuminazione (sostituzione lampade con LED), 50% o 65%?
2- la limitazione del terziario a quale detrazione si riferisce? 50% o 65%?
ti ringrazio
Matteo, grazie. Nell’articolo cui tu hai allegato questo commento trovi le risposte. Tanto per ripetermi, se la detrazione è sulla ristrutturazione edile, si calcola il 50%, se invece è per l’efficientamento si calcola il 65%, ma in questo caso bisogna raggiungere il famoso 20% di migliorie rilevate. Come è scritto nell’articolo è un pasticciaccio, cui la stessa Agenzia delle Entrate fornisce risposte contrastanti. Posso dirti che le domande che abbiamo presentato per i nostri clienti, fin qui sono state tutte accettate.
Salve ,in quale tipologia di intervento , o meglio in quale comma vanno inserite ??
Grazie mille
Marco, è bene che la pratica venga svolta dal commercialista. Bisogna presentare la fattura del fornitore e il relativo bonifico di pagamento, effettuato con ritenuta d’acconto.
Perfetto per quanto riguarda questo ho tutto ,il problema lo crea l’ING. che compila l’ENEA ,non sa dove inserire il prodotto , in quale comma …così dice lui !!!
Grazie ancora
Marco
Marco, devi dire all’ingegnere di fare riferimento, anche per le procedure, al DL n. 147 del dicembre 2013.
Ciao Lorenzo, l’articolo succitato l’ho letto e riletto anche ora, tuttavia non mi chiarisce del tutto.
In pratica mi sembra di capire che se intervengo sull’illuminazione posso usufruire delle due detrazioni (non cumulabili) e scegliere una delle due: ovvero 65% per “efficientamento” con l’aggravante di produrre documenti comprovanti il 20 per cento di risparmio; oppure il 50% più snella come procedura.
Inoltre il 65% è solo per il terziario, mentre il 50% vale per tutti i soggetti con capienza IRPEF?
Matteo, l’illuminazione è accolta solo per il terziario.
Grazie Lorenzo prima di tutto per la gentilezza e chiarezza delle risposte ma vorrei ripetere alcune cose
sono giorno dopo aver letto questo forum che contatto l’agenzia delle Entrate, l’Enea, linea amica etc etc manca solo Letta e Alfano 🙂 dove faccio presente l’articolo 2 1-vicies bis dove riporta queste detrazioni per il terziario.
ma credimi non ne sono venuto a capo ognuno riporta una tesi diversa. l’unica comune e che non sono assoggettate.
e quando gli chiedi a cosa serve quell’articolo perchè e’ stato scritto se non e’ contemplato da nessuno……
la risposta ….. bhooo
ci sono moduli modelli passi fare step by step per metterli all’angolo 🙂
avete presentato pratiche approvate
grazie ancora per la disponibilita
Flavio, come ho già scritto più volte, noi le pratiche dei nostri clienti le abbiamo passate. La Legge è una, quindi non ci servono interpretazioni.
Mi scuso ma dimenticavo
L’Enea risponde che loro si occupano solo in merito all’efficenza energetica riferimento all’ottimizzazione termica, quindi i led non rientrano in questo tipo di detrazioni
almeno da quanto detto dall’operatore/ri
grazie
Flavio, idem come sopra!
Grazie a tutti del sostegno perchè c’è molta incompetenza nel settore, quando si parla del 20% di efficientamento lo si può limitare alla sola illuminazione dell’edificio o al totale del consumo elettrico nella asseverazione che deve fare il tecnico? Perchè su un edificio che usa pompe di calore per la climatizzazione estiva e invernale l’illuminazione incide ben poco, quindi il 20% è impossibile da raggiungere sostituendo le lampade.
Grazie in anticipo.
Fabio, non è solo incompetenza, ma anche impossibilità di interpretare una Legge che fa acqua da tutte le parti. Ti faccio un esempio: per l’illuminazione nel terziario è possibile chiedere la detrazione del 50% come ristrutturazione edilizia e non il 65% per l’efficientamento energetico. Ne capisci la logica, forse? E ancora, se la detrazione viene richiesta per la ristrutturazione, cosa diavolo c’entra il 20% di cui tu parli?
Io non ho capito: se ad esempio il proprietario di un immobile che fa commercio di generi alimentari, se non fa ristrutturazioni edilizie, puo’ farla passare come ristrutturazuione la sola sostituzione delle lampade? Nel caso affermativo va fatta richiesta a qualche ente o ci sono pratiche da realizzare?
Oppure ci vuole una concessione edilizia?
Grazie mille in anticipo e scusate l’insistenza.
Fabio
Fabio, capisco che l’argomento susciti parecchie curiosità e interesse, ma tu chiedi un parare legale e non è nostro compito, nè nostra competenza fornire approfondimenti di questo genere. Noi vi abbiamo informato sulla esistenza di un testo di Legge, abbiamo chiarito il pasticcio che si è verificato, poi ognuno è responsabile di come interpretare la norma, anche e soprattutto con l’ausilio dei professionisti più indicati, come commercialisti e avvocati.
Sono l’amministratore di un supercondominio, villaggio costituito da
24 fabbricati ed un centro commerciale, che ha provveduto nel giugno 2013 alla sostituzione del corpo illuminante (plafoniere e lampade)dell’impianto
di illuminazione dei viali del villaggio. Più precisamente, abbiamo
sostituito le lampade a vapori di mercurio con lampade a ioduri metallici che consentono un risparmio energetico piuttosto rilevante e pari al 60% di quello precedente. Chiediamo il vostro parere circa la spettanza delle agevolazioni fiscali, atteso che l’Enea ci ha risposto che a loro non risulta che il risparmio energetico prodotto con sistemi di illuminazione possa beneficiare degli incentivi introdotti dalla L.296/2006 e ci suggerisce di verificare la possibilità di applicare altri sistemi incentivanti (ristrutturazioni edilizie, certificati bianchi o conto termico).
Saverio, l’Enea ha ragione (finalmente si sono espressi!). Il decreto applicativo e il n. 93 del 4 giugno 2013. L’illuminazione non rientra nella detrazione del 65%, ma in quella del 50% ed è consentita solo nel settore terziario. Non credo, quindi, che i condominii ne facciano parte.
Saverio, l’Enea ha ragione (finalmente si sono espressi!). Il decreto applicativo e il n. 93 del 4 giugno 2013. L’illuminazione non rientra nella detrazione del 65%, ma in quella del 50% ed è consentita solo nel settore terziario. Non credo, quindi, che i condominii ne facciano parte. In ogni caso hai fatto bene a sostituire le lampade a mercurio, che dal 2014 diventano fuori Legge. Se hai ottenuto quella percentuale di risparmio, vuol dire che le nuove lampade sono ai vapori di sodio.
prima di tutto salve a tutti 🙂
Quindi per girarci poco intorno
faccio una domanda secca. cosi mettiamo un piccolo punto in tutto questo marasma
poi magari continuiamo con le discussioni
domanda:
azienda terziaria che fa lavori solamente di sostituzione parco luci dell’azienda con led
1) può richiedere una detrazione del 50% come ristrutturazione facendo solo la sostituzione delle luci facendo riferimento al famoso art.2 1-vocies bis)
si / no
2) chi sono attualmente pratiche in essere accettate dall’agenzia delle entrate con questi criteri?
si / no
3) come si può far capire alle proprie agenzie territoriali che ci sono pratiche accettate???? quindi si può fare
4) va fatta una richiesta semplice come una ristrutturazione specificando che e’ per la sostituzione led? oppure va eseguita una procedura diversa
5) devono essere eseguite certificazioni energetiche ant e post opera?
6) c’e’ una guida o/e modulistica per la presentazione della domanda?
grazie e non mi date del lunatico 😛
cosi con domande e risposte secche semplici
magari piano piano chi come me deve fare dei lavori sa come muoversi o cosa pubblicizzare
Flavio rispondo alle tue domande:
1 – Il decreto parla di terziario senza distinzioni.
2 – Ci sono pratiche che sono state presentate – Il decreto è del mese di luglio!
3 – C’è poco da fare capire: esiste una Legge.
4 – Rientra nella ristrutturazione.
5 – Non rientra nelle pratiche per l’efficientamento energetico.
6 – No. In teoria dovrebbe fornirla l’Enea o dovrebbe essere contenuta in un decreto applicativo che, nel caso, non esiste.
Forse un modo per avere il bonus fiscale anche per le non partite IVA si può avere: basta che diventino le famiglie associazioni di qualunque tipo e che la loro abitazione diventi sede a prestito d’uso gratuito della loro associazione familiare. Se vuoi posso farti la consulenza gratuita sull’argomento, io sono chiamato per aprire le associazioni.
Maurizio Saggioro
Maurizio, grazie, ma anche se mi fa piacere un batti e ribatti sull’argomento, anche con qualche fantasia in più, come operatore del settore, come fautore del risparmio energetico e come italiano mi piacerebbe molto di più se sentissi dire dalla maggior parte di chi scrive: “Bene, andiamo avanti con quello che abbiamo”. Perchè tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare!
Ok Lorenzo, non ho capito la tua risposta, non capisco oltre alla prima parte perché “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare!”. Non esiste nessuna fantasia in quello che ti ho scritto, come ho già comunicato da tempo agli organi ministeriali competenti, nella norma sulle detrazioni fiscali manca una componente essenziale, che nel resto della Comunità Europea esiste, la possibilità per i privati di fare ciò che possono fare partite IVA e Enti Governativi. Ma, per fortuna, abbiamo una delle migliori normative che riguardano l’associazionismo. E gli italiani se non sono incentivati non modificano le loro abitudini!
Maurizio, premetto che non ho nulla da eccepire sul fatto che ognuno esprima le sue opinioni in questo blog. Per questo motivo io esprimo le mie nel rispetto totale di chi ci scrive. Insisto nel dire che noi abbiamo bisogno di essere fantasiosi, perchè il fatto che una famiglia, al fine di ottenere agevolazioni fiscali, si trasformi da famiglia in associazione potrebbe essere regolare da un punto di vista legale (mi fido di quello che tu dici), ma non è certo regolare da un punto di vista mentale. Questo ammettilo. Certo, in Italia le Leggi sono a favore del cittadino, quando casualmente interessano prima a chi ne propone il disegno in Parlamento. Abbiamo esempi eccellenti. Quanto all’espressione “marinara” che mi contesti, ti confermo che sento parlare molti in tema di detrazioni fiscali, ma l’impressione che ne traggo (anche nel merito delle telefonate e delle mail che ricevo e che qui non sono pubblicate) è che si cerchi di trovare il pelo nell’uovo per dire “non si può fare”, piuttosto che di rimboccarsi le maniche e agire. Ricordi la favola della Volpe e l’Uva? Quindi, ricapitolando, mi piace che la discussione infervori chi legge, ma mi piacerebbe ancora di più se qualcuno di quelli che parlano, ogni tanto, mettessero anche una firmetta su un contratto di acquisto per trarne un utile immediato e per ridare fiato all’economia. E, credimi, non parlo soltanto per dare voce alla mia Azienda, che non può lamentarsi, ma a tanti colleghi che, ingiustamente, vedo boccheggiare. E questo fa molto male.
Salve a tutti.
una domanda anzi due …
1)il mio commercialista ha detto che l’articolo 2 1vocies bis e’ stato abrogato?
2)una doamnda buttata la ma led e certificati bianchi cosa mi sapete dire???
grazie flavio
Flavio, ti ha dato l’articolo di Legge che lo abroga? A quale Legge si riferisce? Leggi quello che ho scritto alla risposta che ho inviato a Maurizio e capirai. Per la seconda domanda che poni la risposta è questa: su questo blog trovi tutto ciò che serve per sapere cosa sono i led e quali benefici offrono; idem per i certificati bianchi. Scusa, ma non si può ripetere le stesse cose, quando le abbiamo già scritte.
Flavio, ti ha dato l’articolo di Legge che lo abroga? A quale Legge si riferisce? Leggi quello che ho scritto alla risposta che ho inviato a Maurizio e capirai. Per la seconda domanda che poni la risposta è questa: su questo blog trovi tutto ciò che serve per sapere cosa sono i led e quali benefici offrono; idem per i certificati bianchi.