Le domande sono quasi sempre le stesse.

  1. Quanto mi costa smaltire l’eternit?
  2. Quanto mi costa sostituire la copertura?
  3. Cosa ci guadagno se faccio un impianto fotovoltaico?

In brevi termini rispondo, poi spiego il significato delle mie risposte.

  1. Smaltire l’eternit costa da un minimo di 8,5 Euro al mq. ad un massimo di 12 Euro al mq., secondo quantità e facilità di cantierizzazione. Con il fotovoltaico questa operazione può uscire a costo zero, se una banca ritiene di potere finanziare il progetto.
  2. La copertura, qualora non si realizzasse un impianto fotovoltaico, costerebbe da 24 Euro al mq a 60 Euro al mq., secondo lo spessore del sandwich richiesto. Con il fotovoltaico questa operazione può uscire a costo zero, se una banca ritiene di potere finanziare il progetto.
  3. Ci si guadagna oltre Euro 0,4 per chilowattora prodotto, per 20 anni, oltre al risparmio sul rifacimento della copertura, di cui al punto precedente, e l’utilizzo o la vendita dell’energia prodotta.

E veniamo alle spiegazioni.

Relativamente alla risposta numero uno è facile comprendere che tanto più è il materiale da smaltire, tanto più si riescono ad ammortizzare i costi accessori del lavoro svolto. Ecco perché esiste un elastico piuttosto morbido. Nel preventivo di massima, ovviamente, sono comprese tutte le pratiche autorizzative, il piano per la sicurezza, parapetti ed eventuale linea vita provvisoria. Sono escluse la eventuale linea vita definitiva, la eventuale rimozione di lana di vetro e le reti di protezione (se necessarie).

Relativamente alla risposta numero due (ed anticipando anche quanto sarà precisato nella risposta numero tre), dobbiamo prendere in considerazione le nuove tecnologie (tra cui le più valide sono state presentate alla Fiera Intersolar di Monaco di Baviera nel giugno 2011), che consentono di sostituire la copertura originale di un tetto, nuovo o vecchio che sia, soltanto con i pannelli fotovoltaici, che fungono essi stessi da copertura impermeabile e che vengono garantiti essi stessi come copertura, secondo la normativa vigente in termini di edilizia. Questo vuol dire che, al contrario di quanto accadeva solo un anno fa, chi smaltisce l’eternit non dovrà rifare la nuova copertura, sopra alla quale installare l’impianto fotovoltaico, bensì risparmierà il denaro necessario per il rifacimento, installando direttamente i pannelli solari. Per fare un esempio, se il tetto in eternit è della misura di 500 mq., il risparmio minimo sarà di Euro 12.000.

E veniamo alla risposta numero tre, forse la più intrigante. Per spiegare meglio, dobbiamo fare riferimento al quarto Conto Energia, entrato in vigore il 1 giugno 2011. Tra le tabelle che stabiliscono gli incentivi, esiste una nuova qualifica degli impianti di possibile realizzazione, vale a dire quella di “Impianti Innovativi”. Questa tabella, che non decresce mensilmente come avviene per gli impianti di realizzazione classica, è molto premiante, come riportato nell’esempio qui sotto. Gli incentivi, infatti, appaiono molto consistenti, se l’impianto fotovoltaico si sostituisce all’elemento architettonico. In questo caso il tetto, oltre a ricevere un maggiore premio di 5 centesimi al chilowattora prodotto, per venti anni, grazie alla certificazione di smaltimento dell’eternit, consente di accedere alla massima tariffa incentivante.

Soffermiamoci su questo punto, perché è molto importante. Facciamo un esempio di un impianto di 50 chilowatt di potenza su 500 mq, che produce ogni anno 55.000 chilowattora di elettricità. Con un sistema fotovoltaico tradizionale, installato per esempio nel mese di dicembre 2011, l’incentivo sarebbe di Euro 0,303/kwh, quindi pari a Euro 16.665 annui, quindi pari ad Euro 333.300 nel ventennio. Al contrario, con il sistema innovativo, di cui pubblichiamo qualche foto esplicativa, l’incentivo sarebbe di Euro 0,438/kwh, quindi pari a Euro 24.090 annui, quindi pari a Euro 481.800 nel ventennio. La differenza in positivo è dunque di Euro 7.425 annui e di Euro 148.500 nel ventennio.

Vi è da aggiungere, inoltre, il risparmio di cui sopra per il non rifacimento della copertura.

Come è facile intuire, oggi più che mai è conveniente realizzare un impianto fotovoltaico a sostituzione di un tetto in eternit, pericoloso per la salute e che, comunque, prima a poi dovrà essere smaltito. Meglio farlo, dunque, mentre gli incentivi sono così alti.

Ultima considerazione in merito al costo zero. Utilizziamo questo termine, che è improprio, per chiarire meglio i meccanismi di un eventuale finanziamento. Nel caso di uno smaltimento dell’eternit puro e semplice, la banca può finanziare il progetto, ma il cliente dovrà trovare per proprio conto la liquidità necessaria per la copertura delle rate. Nel caso di realizzazione dell’impianto fotovoltaico, la Banca può finanziare sia lo smaltimento che l’impianto, facendosi cedere il credito che il proprietario contrae con il Conto Energia. Così facendo, la Banca (che ha firmato una convenzione con il GSE) si va a prendere i soldi della rata direttamente dal monte incentivi, che è sicuramente superiore alla rata stessa. In questo modo il beneficiario del finanziamento non deve occuparsi di cercare altrove la necessaria liquidità.

Pubblicato mercoledì 06 Luglio 2011 da Alberto Mancini