E’ una routine quotidiana, ma una routine che cambia. La nostra agenda è ricca di appuntamenti giornalieri con aziende (principalmente) e con privati che vogliono realizzare un impianto fotovoltaico. Fino a qualche mese fa, diciamo fino a fine dicembre 2010, ogni cliente che si approcciava al mondo delle rinnovabili realizzava ciò che gli serviva solo se le banche accettavano di finanziare l’opera. Per questo motivo la nostra società, Progema, aveva preso accordi con alcuni istituti, società di leasing e fondi di garanzia al fine di una rapida e favorevole conclusione della indagine finanziaria.

Oggi ci rendiamo conto che le cose stanno cambiando, anche molto velocemente. I clienti ci chiamano perchè non hanno idea di come investire i propri risparmi e non già per l’esigenza (seppure questa continua a persistere) di risparmiare sulla bolletta elettrica, diventata comunque più cara e sulla quale si attendono ulteriori aumenti. La gente comune, come noi, che nel corso della propria vita o che con i proventi di azienda è riuscita a mettere da parte qualche soldo, non ha più fiducia degli investimenti tradizionali.

Mettere i soldi in borsa, oggi, sembra una follia, sia per le incertezze dei mercati sia perchè ormai le borse sono alla mercè incondizionata dei grandi speculatori. Mettere i soldi nelle banche, che si fanno in quattro per venderti i loro prodotti il giorno prima, salvo fare spallucce quando il giorno dopo i valori si dimezzano, è un rischio che nessuno vuole più correre. La crisi finanziaria è soprattutto crisi di credibilità, ove i giocatori sono usciti allo scoperto rivelando la pochezza delle loro promesse.

E allora, cosa fare dei propri soldi? Una alternativa classica è quella di rifugiarsi nel mattone. Oggi, peraltro, si riscontra la convenienza di un mercato sofferente e, quindi, a basso costo, soprattutto se si ha il coraggio di frequentare la casa delle aste (alcuni però ritengono che porti una certa iattura). I detrattori del mattone, però, sostengono che la tassazione vigente ed il pericolo di nuove tasse sulla casa rendano precario anche questo tipo di investimento.

E allora, visto che il nostro mestiere è quello di realizzare impianti fotovoltaici, andiamo a farci quattro conti su cosa rendono questi benedetti pannelli, anche sotto forma di semplice investimento. Partiamo a considerare un investimento medio-basso, intorno ai 50.000 Euro. Con questi risparmi si può realizzare un impianto di 18 chilowatt picco, pari ad una superficie di 155 mq su tetto. L’edificio su cui installare l’impianto non deve essere necessariamente di proprietà. Ci sono molti privati, aziende ed enti pubblici disponibili a cedere il diritto di superficie ad investitori terzi, prezzo di mercato Euro 3 al metro quadro/anno per 20 anni.

Vediamo costi generali e ricavi. Partiamo da questi ultimi. Se l’impianto viene realizzato in una zona dell’Italia settentrionale con un discreto irraggiamento solare (pur senza raggiungere i dati di irraggiamento del centro-sud, particolarmente favorevoli), l’impianto produrrà ogni anno, mediamente, 21.500 chilowattora. Questa quantità di energia produrrà un doppio introito: quello del Conto Energia che per 20 anni, con liquidazioni bimestrali, renderà complessivamente Euro 103.717 (comprensivo di perdite di produzione); quello della vendita dell’energia prodotta, che per 20 anni renderà complessivamente Euro 64.615 (comprensivi di aumenti CIPE).

Quali sono invece i costi da sostenere nel ventennio del Conto Energia? Manutenzione e assicurazione che mediamente incidono per Euro 21.000, già comprendendo l’estensione di garanzia dell’inverter. In più l’eventuale costo dell’affitto del tetto, pari a Euro 9.240.

La tabella qui sopra riportata indica i tempi di rientro dell’investimento, che si riducono notevolmente, qualora l’impianto sia installato al centro-sud del Paese (vedi tabella qui sotto).

Per questo motivo alcune società, fra cui anche la nostra, si stanno attrezzando per fare da tramite tra proprietari di tetti e investitori del settore (vedi link http://www.progemaenergia.it/tetti-in-affitto-per-fotovoltaico/). Vale la pena pensarci seriamente.

 

Pubblicato giovedì 13 Ottobre 2011 da Alberto Mancini