La conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo Conto Energia 2011 e le linee guida per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Il testo è stato anche approvato dal Ministero dello Sviluppo e del Ministero dell’Ambiente.
Il nuovo Conto Energia 2011 era da tempo atteso, troppo, perché noi operatori non potevamo accettare la condizione di dovere pianificare i prossimi anni di lavoro, senza conoscerne le regole ed i numeri.
Che si dovesse normare il nuovo piano di incentivi statali sulla produzione di energia pulita, non è da mettere in dubbio: troppo era il divario tra quanto scritto nel 2007 e la riduzione dei costi degli impianti. Gli incentivi, difatti, devono avere il solo scopo di ripagare lo sforzo finanziario di privati, imprese ed enti pubblici per dotarsi di un generatore di elettricità autonomo, la cui fonte (diciamo materia prima) sia gratuita, inesauribile, pulita: il sole.
Il Conto Energia 2011 presenta aspetti più positivi che negativi. Innanzi tutto proietta il tetto di impianti da incentivare fino a 8.000 megawatt, contro gli attuali 3.000, previsti nel Conto Energia 2007. Difatti, tra il 2009 e il 2010, l’Italia ha registrato una impennata degli impianti, raggiungendo la quota di 1.200 megawatt installato, come da previsione. In queste condizioni e con questo trend di sviluppo i 3.000 megawatt avrebbero costituito un imbuto tale, da non rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi e degli impegni presi in sede europea.
Un secondo aspetto che considero positivo è il fatto che, frenando prepotentemente gli aspetti speculativi dei Fondi di Investimento internazionali, finalmente in Italia si svilupperà una cultura più cosciente del fatto che il fotovoltaico è un privilegio sul presente ed un obbligo verso le generazioni future.
Un terzo aspetto molto importante è che vengono privilegiati gli impianti sui tetti, di case e industrie, e molto meno gli impianti su terreno agricolo, per i quali spesso si sono scatenati i conflitti tra i nuovi latifondisti e i coltivatori diretti, tra fautori dell’energia pulita e tutori dei beni paesagistici, tra clienti e banche.
Ed ancora. Il Conto Energia 2011 considera un premio per il recupero delle aree dismesse, delle cave, delle zone industriali aderenti agli opifici. Soprattutto si apprezza l’incentivazione che premia l’installazione di impianti che riducano consistentemente i costi per soddisfare il fabbisogno elettrico. Questa parte non è ancora chiara, ma sappiamo essere contenuta nel testo. Così come non è chiaro se, unitamente agli incentivi sulle rinnovabili, sia scomparso dalla bolletta degli italiani anche il balzello sul nucleare, che da tempo immemorabile continuiamo ingiustamente a pagare.
Quanto alle tariffe vi rimandiamo alla seguente tabella:
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